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AI MONTI! CERAMICHE D'ARTE 1930-1950

  

 

 

15 Maggio - 31 Ottobre 2010
 
GALLERIA D’ARTE A KOZINIEC
(
filiale del Museo dei Tatra)
Zakopane, Koziniec 8
 
La raccolta di ceramiche d'arte, con soggetto alpino, appartenente al Museo Nazionale della Montagna di Torino, Italia: pezzi ormai rari e introvabili, che hanno fatto la storia delle case, o meglio dei salotti, delle nostre mamme e nonne.

 

Oggetti un po' inutili, sicuramente molto decorativi, alla cui realizzazione hanno concorso molti artisti, noti e meno noti, e le manifatture che esportavano i loro prodotti in tutto il mondo. E sufficiente ricordare il nome Lenci, produttore torinese, per comprendere un fenomeno che divenne una vera moda, un "lusso" a cui non rinunciare. Tra queste, appunto, Ai monti del 1936, da cui prende il titolo la mostra.

Sono ceramiche che spaziano dai soggetti decisamente futuristi ad altri largamente popolari. Le tipologie iconografiche sono le più varie, ma possiamo rilevare che i '"piccoli sciatori" hanno riscosso un particolare successo. Rispetto alla tematica più generale delle ceramiche a soggetto alpino, dei 47 pezzi complessivamente esposti, 31 concernono i soggetti invernali; e di questi, 28 sono gli sciatori veri e propri (gli altri due vanno in slitta); e di questi, infine, quasi la metà sono bimbi. La maggior parte delle ceramiche, datate tra il 1929 e il 1960, sono state create da artisti italiani: dall'Alpinista del 1929 e Curva pericolosa del 1941, firmate Tarcisio Tosin, o il diametralmente opposto Sciatore nero e blu di Rometti del 1935, soggetto decisamente di impronta futurista, che è segno di un'epoca, di un periodo, anche di un regime, fino ad arrivare alla Sciatrice di Tiziano Gatti e allo Sciatore di Zaccagnini, più vicini ai nostri giorni, compiendo un percorso di soli tre decenni, comunque ampiamente caratterizzato da fatti e mutamenti epocali. Tutte le ceramiche dell'esposizione, coordinata da Aldo Audisio, sono riprodotte a colori nel catalogo edito nella collana "Cahier Museomontagna", con testi di Enrico Sturani, studioso di iconografie e costume, e di Luciano Proverbio, artista e grande esperto della produzione di ceramiche Lenci.



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Translated by Marzena Musiał & Silvia Bruni