Museo di Kornel Makuszyński
Villa Opolanka, ul. Tetmajera 15
Il Museo di Kornel Makuszyński costituisce il secondo museo di tipo biografico-letterario a Zakopane dopo il museo dedicato a Kasprowicz situato a Villa Harenda. É stato allestito presso la Villa Opolanka, in cui la famiglia Makuszyński dimorò durante i propri soggiorni estivi e invernali trascorsi quasi ogni anno a Zakopane, e presso la quale, dopo la II Guerra Mondiale, si trasferì definitivamente. Durante l’ultima guerra molti oggetti di valore nonché la ricca biblioteca dei Makuszyński subirono distruzioni. Ciò che è possibile vedere oggi al Museo costituisce solamente una piccola parte del patrimonio dello scrittore, collezionista di opere d’arte e amico di molti eccelsi artisti. Il museo fu fondato nel 1966 a partire dalle collezioni offerte ai cittadini da Janina Gluzińska-Makuszyńska (1896-1972), vedova dello scrittore.
Kornel Makuszyński (1884-1953), scrittore, pubblicista, critico teatrale, uno degli scrittori più seguiti tra i bambini. Nato a Stryj, cresciuto a Leopoli, dove frequentò il collegio e studiò all’Università “Jan Kazimierz” presso la Facoltà di Filosofia. Quivi, precedentemente alla I Guerra Mondiale, lavorò come responsabile letterario del Teatro Municipale. Durante gli anni della guerra Makuszyński, insieme alla prima moglie, Emilia dei Błażeński, dovette trasferirsi in Russia. Rilasciato dal confino grazie alla garanzia da parte degli amici ritornò in Paese. Dopo alcuni mesi di lavoro artistico al Teatro Municipale di Leopoli, egli lasciò definitivamente la città. Fino al 1918 visse a Kiev e lavorò come responsabile letterario del Teatro Polacco di Stanisława Wysocka nonché ricoperse la carica di presidente della locale Società dei Letterati e Giornalisti. Durante il soggiorno a Kiev nacquero i suoi primi romanzi.
In corrispondenza del recupero dell’indipendenza ebbe inizio una nuova fase varsaviana nella vita dello scrittore. Negli anni ’30 apparvero i libri più popolari destinati ad un pubblico infantile e giovanile: Le avventure del Capretto Scemetto, I due che rubarono la luna, L’amico del diavolo allegro, Il ragazzo con le ali, La grande porta, Viaggio da cani, Diavolo della VII classe, Lettera dall’altro mondo. Il suo lavoro di letterato si intrecciava a quello intenso di giornalista. In quasi tutte le riviste più seguite egli pubblicava scritti pubblicistici e recensioni divenendo uno dei personaggi di maggior spicco nella vita artistico-sociale di Varsavia. Dal 1934 la seconda casa per Makuszyński e la sua seconda moglie Janina Gluzińska divenne Zakopane.
Come a Varsavia anche qui Kornel Makuszyński partecipò attivamente alla fiorente vita artistica, sociale e sportiva. Famosi divennero gli incontri con molte celebrità dell’epoca al caffè di Karpowicz a Zakopane, immortalati dal pittore Kazimierz Sichulski nelle sue magnifiche caricature. Frutto di questi incontri fu la nascita di numerosi scritti pubblicistici e libri incentrati su Zakopane. A dire il vero Makuszyński non praticava sport, non andava in montagna, ma partecipò a gare di sci, di equitazione e automobilistiche godendo del patrocinio di molti comitati d’organizzazione. Assunse il patrocinio del club “Wisła” e di sua iniziativa la gioventù più povera tra i montanari ricevette gli sci e potè esercitarsi in competizioni sciistiche. Questa bellissima iniziativa di un vero amico dei bambini è ricordata oggi con la gara di sci per bambini alla memoria di Kornel Makuszyński. Zakopane appare nella produzione letteraria di Kornel Makuszyński già negli anni ’20. I suoi scritti pubblicistici venivano pubblicati su giornali di Varsavia e Zakopane. Makuszyński amava da sempre Zakopane; ciò nonostante egli non risparmiò alla città ripetute critiche acide e maliziose. Successivamente la sua visione della città ai piedi del Giewont divenne più pacata e Zakopane contraccambiò lo scrittore nel 1931, conferendogli il titolo del Cittadino Onorario.
Lo scoppio della seconda Guerra Mondiale pose fine alla posizione materiale e artistica raggiunta dallo scrittore nella propria vita. Come abbiamo già menzionato, durante un bombardamento nel 1939 e durante l’Insurrezione di Varsavia la casa dei Makuszyński, colma di oggetti d’arte, fu gravemente danneggiata. Dopo la tappa al campo di Pruszków i Makuszyński giunsero a Zakopane e presero alloggio al primo piano della Villa Opolanka. Makuszyński non si trovò bene nelle nuove circostanze (negli anni ’40 apparvero solo due nuovi libri dello scrittore), tuttavia partecipava attivamente alla vita culturale di Zakopane dedicando più tempo e il proprio cuore agli incontri con i bambini. Spirò il 31 luglio 1953 e fu sepolto al Cimitero Vecchio di Zakopane. La sua tomba è sempre piena di fiori e distintivi scolastici, posti a testimonianza del ricordo sempre vivo perpetuato dalle generazioni di giovani e fedeli lettori.
Il museo nella Villa Opolanka occupa quattro stanze all’interno della dimora dei Makuszyński. La collezione del Museo comprende una biblioteca composta da successive edizioni delle opere dello scrittore, pubblicazioni storico-letterarie sulla sua attività letteraria e letteratura memorialistica. L’archivio dello scrittore non si limita solo ai manoscritti di Makuszyński ma possiede anche una ricca raccolta di lettere scritte da illustri letterati, pittori, musicisti, gente di teatro, scienziati, politici nonché una ricca corrispondenza di lettori. L’archivio è completato da ritagli di giornale e una collezione di fotografie.
La collezione di opere d’arte conservata nella casa consta di quadri e sculture di famosi artisti polacchi (tra questi, quadri di Julian Fałat, Włodzimierz Jarocki, Fryderyk Pautsch, Kazimierz Sichulski, Władysław Skoczylas, Stanisław Wyspiański e sculture di Konstatny Laszczka e Henryk Kuna), progetti di illustrazioni per i libri di Makuszyński, mobili d’epoca soprattutto in stile biedermeier, miniature, vecchi tessuti artistici (tappeto orientale, tappeto da preghiera persiano, paravento giapponese), molti oggetti della vecchia arte applicata tra cui lampade, orologi, vetro polacco e francese, porcellana cinese, inglese, sassone e di Meisen.
L’atmosfera degli interni di questo museo fu adeguatamente descritta dallo storico della letteratura Jacek Kolbuszewski: “… l’allegria era un atteggiamento grande e importante di Makuszyński verso il mondo e la gente, sia per le persone a lui vicine sia per quelle che non lo erano. In una fotografia scattata da Schabenbeck, appesa nel corridoio all’interno del Suo Museo, Kornel Makuszyński è molto serio. Ma dagli occhi traspare l’allegria e sorridono gli angoli delle sue labbra. Questo sorriso non è stato catalogato, ma anche esso costituisce una parte dell’Archivio di Kornel Makuszynski e del Suo Museo. Chi non crede a questo, potrà verificarlo”.