Museo dello Stile Zakopane intitolato a Stanisław Witkiewicz
Villa Koliba, ul. Kościeliska 18
La villa Koliba rappresenta la prima casa in stile Zakopane, costruita su progetto di Stanisław Witkiewicz e situata in via Kościeliska - la via più antica di Zakopane, lungo la quale si incontrano ad ogni passo case antiche e casolari di montagna. Siffatto ambiente permette di comprendere più a fondo la concezione di Stanisław Witkiewicz.
Quando a Zakopane, nella seconda metà del ‘800, fece la sua comparsa l’architettura in stile svizzero o tirolese, così come anche in molti altri siti termali, Witkiewicz riscontrò come, per proteggere il Podhale dalle costruzioni estranee in stile, bisognasse creare uno stile nato a partire dalle fondamenta offerte dell’arte edilizia locale. La battaglia per lo stile fu condotta sul piano della stampa. Nei suoi reportage e nei suoi articoli egli incitava all’utilizzo di motivi locali nelle ville costruite dai “signori” e dagli “ospiti”.
In quell’epoca Zygmunt Gnatowski, un proprietario terriero di Jakimówka (in Ucraina), collezionista e amante della cultura montanara, volle costruirsi una casa estiva a Zakopane. All’inizio doveva trattarsi di una casa montanara, ma Witkiewicz riuscì a persuadere Gnatowski a costruire una villa in stile Zakopane. La villa Koliba (il nome koleba designa un tipo di capanna dei pastori) venne eretta negli anni 1892/93 da costruttori locali. L’interno fu allestito anche in stile, con mobili e accessori nonché stufe in ceramica appositamente progettate, riloghe, tende, addirittura piccoli oggetti in ferro come maniglie e serrature.
Originariamente la Villa Koliba presentava un aspetto diverso da quello odierno, ma nel 1901 Gnatowski aggiunse un’ala imponente nella parte occidentale, modificando così il progetto di Witkiewicz e dunque compromettendo la forma dell’edificio. Zygmunt Gnatowski morì nel 1906 nella sua Jakimówka e poiché non ebbe eredi Villa Koliba fu venduta. La sua collezione etnografica, raccolta nella stanza detta “montanara”, in virtù del suo lascito testamentario, passò al Museo dei Tatra.
I vari successivi proprietari della Villa non apprezzarono il valore della costruzione, dunque non si curarono della sua condizione. Nel 1935 la casa fu acquistata durante un’asta dall’organizzazione della Difesa Bellica dei Ferrovieri. Il nuovo proprietario acquistò la villa nell’intenzione di farne una casa di villeggiatura. Nel corso dei lavori di restauro e di adattamento furono disinstallate le stufe storiche, sostituiti i pavimenti unici in stile, nonché cambiata la parte esterna dei muri, e all’interno apparvero motivi caratteristici dell’art deco.
Durante l’occupazione la Villa fu la sede della Hitlerjugend e restò incolume. Dopo la guerra fu adibita a casa di villeggiatura e in seguito, a partire dal dicembre 1981, ad orfanotrofio. Nel 1984 il Museo dei Tatra eseguì dei lavori di protezione della casa, caduta in abbandono, e nel 1987 questa fu sottoposta a lavori di restauro e conservazione, poi all’allestimento degli interni. A quasi cento anni dalla costruzione di Villa Koliba, nel dicembre 1993, fu inaugurato il Museo dello Stile Zakopane accolto negli interni arrangiati da Władysław Hasior.
Nelle cinque stanze della parte più antica sono presentati, nella loro funzione originaria, la sala da pranzo, il salotto e la camera da letto al pianterreno nonché la stanza di Gnatowski e la stanza del servitore al primo piano.
La collezione etnografica di Zygmunt Gnatowski tornò al suo posto originario, nella “stanza montanara”. Il resto dei mobili, accessori e piccoli oggetti di artigianato artistico in stile Zakopane risale al periodo della più florida espansione dello stile, a cavallo dei secoli XIX e XX. In quel periodo gli oggetti venivano eseguiti su progetto di Stanisław Witkiewicz, Wojciech Brzega, allievo e collaboratore più stretto dell’artista, infine di Stanisław Barabasz, dal 1901 direttore della Scuola dell’Industria del Legno di Zakopane, il quale introdusse lo stile Zakopane nei laboratori scolastici. La stanza del servitore, invece, fu allestita con mobili progettati da Franciszek Neużil, primo direttore della Scuola. Fu proprio Neużil a introdurre il termine “Stile Zakopane” per descrivere i mobili da lui progettati e decorati con ornamenti del Podhale. Witkiewicz tuttavia criticò fortemente l’attività di Neużil e gli rinfacciò soprattutto il fatto di non aver compreso il significato dello stile montanaro e di aver usato ed elaborato in modo superficiale e artisticamente fallace la decorazione popolare.
Il Museo dello Stile Zakopane è l’unico luogo in Polonia in cui sia possibile conoscere la storia e i primi tentativi di uno stile nazionale, che da teoria si è fatto pratica basandosi sull’edilizia e sulla decorazione tipici dei montanari del Podhale.
La Villa Koliba inaugura la breve, non appena più che ventenne, storia dello stile Zakopane. Dopo la Villa Koliba Witkiewicz progettò altre case in legno del tipo villa-pensione di Zakopane. La più bella tra queste è la casa “Pod Jedlami”. Egli progettò anche mobili, diversi oggetti di uso quotidiano e una parte dell’arredamento della chiesa parrocchiale della Sacra Famiglia. È l’autore della cappella del Cuore Santissimo di Gesù a Jaszczurówka. In base agli ultimi progetti dell’artista, preparati nel 1913, fu costruito il palazzo in muratura della sede centrale del Museo dei Tatra.