Museo dei Tatra a Torino

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Galleria d'Arte a Koziniec

 

GALLERIA D’ARTE intitolata a Włodzimierz e Jerzy Kulczycki
Koziniec 8
 

La Galleria d’Arte intitolata a Włodzimierz e Jerzy Kulczycki, situata nei pressi della celebre casa “Pod Jedlami” è una costruzione in muratura nello stile dei “dwór”, risalente ai primi anni ’20 del Novecento ed eseguita dalla famiglia Koziański. Dopo la II Guerra Mondiale la casa fu acquistata dal Consiglio dei Ministri direttamente dalle mani degli eredi. La villa divenne così un luogo di rappresentanza in cui soggiornavano i più alti prominenti della PRL (Repubblica Popolare Polacca) tra cui il primo ministro Józef Cyrankiewicz, al punto che alla casa fu attribuito l’appellativo di “Cyrankiewiczówka”. In seguito alle premure di alcuni dipendenti del Museo dei Tatra, nel 1981 le autorità della città cedettero la villa al Museo. Essa fu così adibita a Galleria degli Arazzi Orientali, precedentemente donati da Anna Piotrowicz-Kulczycka, vedova di Jerzy Kulczycki.

L’inizio della collezione è datato al 1906, quando Włodzimierz Kulczycki (1862-1936), professore poi rettore dell’Accademia di Veterinaria a Leopoli, acquistò i primi esemplari. La sua raccolta di arazzi e tessuti orientali fu da lui trattata sin dall’inizio in modo scientifico; egli collezionava la letteratura incentrata sul tema dell’arte della tessitura degli arazzi e approfondì sistematicamente questo campo della cultura materiale dell’Oriente. Egli stesso fu autore di alcune pubblicazioni dedicate al tema degli arazzi. Nel periodo interbellico, la collezione di Włodzimierz Kulczycki fu presentata alcune volte durante diverse esposizioni. Suo figlio Jerzy (1898-1974), dottore in filosofia e storico dell’arte, ereditò dal padre la passione di collezionista e aumentò gradualmente la raccolta restando fedele all’idea concepita dal padre, secondo cui si doveva spaziare agli arazzi di tutti i popoli dell’Asia Minore, Asia Centrale, Iran e Caucaso.

La collezione si mantenne pressoché incolume durante la II Guerra Mondiale – le perdite non furono ingenti. Quando, nel 1946, iniziò il grande rimpatrio dei Polacchi, Kulczycki arrivò a Varsavia e si legò per lunghi anni all’Università della città. La collezione, salvata grazie all’aiuto di molte persone, fu per anni custodita sotto il pavimento doppio del monolocale appartenente ai signori Kulczycki. Nel 1964 le condizioni di salute di Jerzy costrinsero la famiglia Kulczycki a trasferirsi nel Podhale. Prima del trasferimento, tuttavia, essi decisero di dividere la collezione, una parte della quale fu venduta al Wawel. A Cracovia pervennero 64 oggetti piuttosto di carattere lussuoso, da palazzo. Gli arazzi, non meno pregiati, esempi dell’arte popolare, furono tenuti nel Podhale a Murzasichle, dove i signori Kulczycki avevano costruito una casa. Nel 1977 in virtù dell’ultima volontà del marito, dopo la morte di questi, Anna Piotrowicz-Kulczycka fece una donazione al popolo e affidò la casa alla cura del Museo dei Tatra.

Per la prima volta questa parte della collezione fu presentata presso l’Ufficio delle Esposizioni Artistiche a Zakopane nel 1978. Dopo aver trovato il suo posto nella Galleria di Koziniec, ogni anno, prevalentemente in estate, essa viene presentata al pubblico. La collezione si compone di 65 pezzi - arazzi e tessuti provenienti da diverse regioni e paesi dell’Asia: Iran, Turkestan, Afganistan, Asia Occidentale, Caucaso. La collezione esercita il suo fascino con la delicatezza e l’armonia dell’abbinamento dei colori e con la ricchezza degli ornamenti, carichi di simbolismo mistico.

La seconda parte della collezione, presentata abitualmente nella Galleria dei Kulczycki, consiste di quadri e grafiche dell’artista contemporaneo Marek Żuławski, offerte dalla vedova Maryla Żuławska nel 1986. Marek Żuławski (1908-1985), figlio di Jerzy Żuławski e Kazimiera degli Hanicki, trascorse la propria infanzia a Zakopane, dove la sua famiglia visse fino al 1920 presso Villa Łada. Il salotto dei Żuławski era luogo d’incontro di eccelsi scrittori polacchi, poeti e artisti come Kazimierz Tetmajer, Jan Kasprowicz, Leopold Staff, Władysław Orkan, Tymon Niesiołowski, Artur Rubinstein, Stanisław Ignacy Witkiewicz, Władysław Reymont, Stanisław Przybyszewski, Tadeusz Boy-Żeleński e Kazimierz Sichulski. La giovane età di Marek Żuławski e dei suoi fratelli, Juliusz e Wawrzyniec (morto nelle Alpi), fu segnata dalla pratica dell’alpinismo. Essi furono i primi a conquistare molte vette sui Tatra. Negli ultimi anni di ginnasio nacque in lui l’interesse per la pittura. Conclusi gli studi scolastici a Toruń, dove la famiglia si era trasferita da Zakopane, egli partì per Varsavia e cominciò a studiare pittura alla Scuola delle Belle Arti, da professori come Tichy, Kowarski e Pękalski. Conseguito il diploma di laurea, nel 1935 parti per l’estero. Due anni più tardi si fermò a Londra, dove visse fino alla morte. Nello Schizzo per un autoritratto, libro autobiografico, lo stesso artista esprime in maniera estremamente azzeccata l’essenza della propria arte:

“La mia pittura è piena di allusioni. Il suo obiettivo è quello di creare un’atmosfera, un clima che invitino lo spettatore alla riflessione. Vorrei che un quadro fosse qualcosa di più che una somma aritmetica dei propri elementi, che fosse un simbolo o un’interpretazione visuale di un fatto vissuto. Alludo all’idea di esprimere il mio rapporto verso il mondo, di esprimere attraverso i mezzi artistici qualcosa che non si può dire in nessun altro modo. Alludo all’idea di creare una nuova immagine dell’uomo in un contesto odierno”

La Galleria dei Kulczycki ospita soprattutto collezioni appartenenti al Settore Artistico. Qui sono presentate raccolte che non hanno trovato spazio nelle esposizioni permanenti. Si tratta di cicli tematici come: “Paesaggio dei Tatra”, “Monti Tatra e Podhale negli acquerelli” oppure “Il ritratto dalle collezioni del Museo dei Tatra”. Qui vengono organizzate esposizioni etnografiche e naturalistiche nonché dedicate alla storia dello sport sciistico. Nel 1996 fu presentata nella Galleria la prima esposizione monografica del lavoro artistico di Stanisław Witkiewicz. L’anno successivo, in occasione della visita di Giovanni Paolo II a Zakopane, fu inaugurata l’esposizione della vecchia pittura su vetro proveniente dalle collezioni del Museo dei Tatra. Nel 1998 i visitatori poterono osservare una raccolta naturalistica venuta da Leopoli intitolata “I gioielli del Maggiorasco della famiglia dei Dzieduszycki”. La galleria ospitò anche le esposizioni, tenutesi a Zakopane, delle grandi mostre organizzate dal Museo Nazionale di Varsavia e di Cracovia: “Tadeusz Brzozowski. Quadri, tra il Giewont e il Parnaso”, “Ispirazioni dell’arte popolare del Podhale”, “Il mondo di Lela Pawlikowska”, “Rafał Malczewski e il mito di Zakopane”, “Il vento halny. Impressioni e quadri dei Tatra”.

 


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Translated by Marzena Musiał & Silvia Bruni