I monti Tatra costituiscono l’unico, imponente gruppo montuoso di tipo alpino dei Carpazi, essendo al contempo una fra le più grandi catene montuose in Europa. Nella storia della Polonia i monti Tatra e Zakopane giocarono un ruolo fondamentale per la cultura nazionale, in particolare durante il periodo in cui la Polonia risultò spartita fra tre paesi aggressori, negli anni 1772-1918.
I primi abitanti ai piedi dei Tatra fecero la loro comparsa nel XV secolo. Essi tagliarono boschi e fondarono insediamenti. Questi ultimi, in seguito aggregati, formarono un villaggio chiamato Zakopane. Fino alla seconda metà del XVIII secolo i Tatra e Zakopane appartennero allo starostwo (provincia) di Nowy Targ e, governati dallo starosta, furono parte del regno. Nel 1773 i beni reali nel Podhale e nei Tatra Polacchi furono sottratti dall’Austria e annessi ai beni dello stato austriaco.
I monti Tatra per lungo tempo rimasero una „terra incognita”. Ci si immaginava che le montagne nascondessero ingenti tesori: oro, argento, pietre preziose protetti da spiriti maligni. Solo in pochi ebbero il coraggio di addentrarsi nella regione selvaggia e piena di insidie; furono fra essi ricercatori di tesori, bracconieri ed erbaioli. Dal XVI secolo sui Tatra fu introdotta la pastorizia e i pastori dimorarono in capanne di legno che facevano da rifugio anche per chi viaggiasse in montagna. Alla fine del XV secolo i monti Tatra divennero un’area soggetta alla ricerca di metalli nobili e ad uno sfruttamento di miniere di argento, rame, oro, e minerali di ferro durato quattro secoli, con brevi periodi di arresto. I monti Tatra si rivelarono tuttavia poveri dei preziosi metalli nobili. Dopo la scoperta dei minerali di ferro nel 1701 circa fu edificato a Kuźnice il primo stabilimento di una fonderia che operò fino al 1878 e appartenne ai più grandi centri dell’industria siderurgica della Galizia (parte meridionale della Polonia ai tempi dell’occupazione austriaca - n.d.tr.). Una penetrazione scientifica dei Tatra da nord fu avviata solo all’inizio del XIX secolo. Il primo polacco, turista e scienziato ad esaminare i Tatra fu Stanisław Staszic (1775-1826). Staszic attuò delle ricerche nel campo della geologia, della climatologia nonché incentrate sulla flora e sulla fauna. All’inizio del XIX secolo Zakopane era ancora un piccolo villaggio, mentre il centro era costituito da Kuźnice, in cui sorgevano una casa colonica tipo dwór appartenente ai proprietari dei beni di Zakopane e una fonderia. I viaggiatori che intendevano visitare i monti – scienziati, poeti e artisti – erano soliti soggiornare presso il dwór di Kuźnice. La moda romantica di compiere escursioni alla scoperta di paesaggi insoliti e nuovi fece si che i monti Tatra divenissero in principio oggetto di studio per pittori, poi, negli anni ’60 del XIX secolo, che vedessero comparire i primi fotografi. Successivamente, negli anni ‘70, Zakopane conobbe un periodo di rapido sviluppo turistico che interessò nel complesso i monti Tatra. Nel 1873 nacque la Società dei Monti Tatra, impegnata nella costruzione di rifugi, nella demarcazione dei percorsi turistici montani, nell’organizzazione del servizio di guida alpina e nell’introduzione, a Zakopane, delle conquiste della civiltà. Uno dei maggiori esponenti di questo sviluppo fu il dott. Tytus Chałubiński, patrono del Museo dei Monti Tatra, il quale propagò i propri valori e fece in modo che al villaggio venisse attribuito lo status di località climatica (evento datato al 1886). Verso la fine del XIX secolo vi ebbero inizio l’alpinismo e lo sciismo. Inoltre, fino alla I Guerra Mondiale, Zakopane restò un luogo d’incontro per un’elite intellettuale rappresentata da scrittori, poeti, artisti e politici nonché un luogo in cui i Polacchi potessero esprimere liberamente il proprio amor patrio in occasione di numerose manifestazioni e feste nazionali. Dopo la I Guerra Mondiale la Polonia riacquistò la libertà e nel ventennio tra le due guerre (1918-1939) Zakopane conquistò la fama di “capitale degli sport invernali”. Negli anni 1929 e 1939 ospitò i campionati internazionali di sci FIS. Nel 1931 Zakopane ricevette i diritti municipali e fino allo scoppio della II Guerra Mondiale conobbe un rapido sviluppo. Furono costruiti nuovi quartieri, la funivia su Kasprowy Wierch e la funicolare su Gubałówka; investimenti, questi, che incrementarono notevolmente il flusso turistico. Ai tempi dell’occupazione tedesca Zakopane non subì distruzioni: in virtù della presenza di numerose case di cura, alberghi e pensioni, gli occupanti trattavano la città come un centro di villeggiatura e riabilitazione per i soldati tedeschi. Terminata la II Guerra ebbe inizio un periodo di potere popolare durato 45 anni. Fu allora organizzato un turismo su larga scala per operai e contadini. Il panorama della città vide la comparsa di nuovi gruppi di palazzi, molti stabilimenti costruiti nel 1962 in occasione dei campionati di sci FIS. Nell’epoca del realismo socialista costituì un aspetto positivo la notevole ricchezza della vita culturale, priva di frontiere, e la promozione della cultura popolare tradizionale. Il 1980 conobbe la fondazione del sindacato „Solidarność” e sensibili mutazioni nella vita sociale ed economica dell’intera Polonia, dunque anche di Zakopane. Si intensificò l’iniziativa sociale mentre gli ambienti artistici cercarono di attuare delle trasformazioni perché Zakopane divenisse un vero centro culturale e turistico. La realizzazione di questi progetti fu interrotta dall’introduzione dello stato di guerra. Solo a partire dal 1989 si verificò un periodo di sviluppo della città nel contesto di un’economia capitalista, che conta in Polonia già 20 anni di esistenza. L’accesso alle risorse dell’Unione Europea e la possibilità di agire liberamente permisero a Zakopane la preparazione di un’offerta culturale molto circa e varia sia per gli abitanti che per milioni di turisti che vi giungono durante tutto l’anno. I monti Tatra fungono tuttora da calamita per tutti gli ospiti che raggiungono Zakopane per goderne la vivacità culturale e folcloristica coltivata dai montanari in diversi campi.